Sarà una partita speciale quella che Fabio Cannavaro giocherà contro la Svizzera. Il quasi 36enne difensore della Juve, infatti, vestirà (salvo sorprese) per la 127.a volta la maglia azzurra, diventando così il giocatore con il maggior numero di presenze in Nazionale. Alle sue spalle Paolo Maldini, fermo a quota 126. Un traguardo ottenuto dal 22 gennaio 1997, quando Cannavaro, alla seconda convocazione, debuttò nel 2-0 sull'Irlanda del Nord.
''Sarà davvero una serata speciale - ha detto - . La dedico alla mia famiglia. Ora sì che potete anche chiamarmi vecchietto".
Cannavaro, che a Basilea indosserà un paio di scarpe celebrative, era allora un giovanissimo difensore che stava mettendosi in luce a Parma, piazza che lo ha visto sbocciare prima di approdare a Milano (sponda Inter) e poi alla Juventus dove si è consacrato definitivamente, vincendo due scudetti (uno revocato, l'altro assegnato ai nerazzurri). Poi il Real Madrid e quindi il ritorno in bianconero.
Nel frattempo il centrale partenopeo è diventato un giocatore simbolo dell'Italia. Titolare ai Mondiali del 1998, del 2002 e del 2006, agli Europei del 2000 e del 2004 (nel 2008 si infortunò nel primo allenamento in Austria della Nazionale di Donadoni), Cannavaro è stato soprattutto il principale protagonista della splendida cavalcata in Germania, dove diventò subito l'emblema, il mastino insuperabile davanti a Buffon, il capitano carismatico che alzò a Berlino la coppa al cielo e poi andò a prendersi anche l'ambitissimo Pallone d'Oro più il Fifa World Player, doppietta di premi non usuale per chi, di mestiere, non deve far gol ma impedire di prenderne.
Sposato felicemente con Daniela e papà di Christian, Martina e Andrea, il partenopeo non ha certo intenzione di appendere le scarpe al chiodo: Marcello Lippi lo considera ancora un punto fermo per i Mondiali sudafricani del 2010, la Juve lo ha riportato a casa' si per fare da chioccia ai più giovani ma anche per rendere maggiormente affidabile tutto il reparto arretrato.
Cannavaro è pronto ad accettare la sfida e a far cambiare parere a chi, tra la gente bianconera, non lo ha accolto a braccia aperte. E diventare il recordman di presenze in Nazionale non può che dare ulteriore morale al numero 5 azzurro, dal quale tutta l'Italia del pallone si attende altre notti magiche come quelle, indimenticabili, di Berlino.
